mercoledì 8 ottobre 2008

NEWTON (1642-1727)
Fisico e matematico tra i più grandi di ogni tempo.
La sua opera più importante sono i "Philosophiae naturalis principia mathematica", nel quale espone i risultati delle sue indagini meccaniche e astronomiche, oltre a gettare le basi del calcolo infinitesimale. Tra gli altri lavori ricordiamo "Optik", studio in cui sostiene la famosa teoria corpuscolare della luce, e "Arithmetica universalis e Methodus fluxionum et serierum infinitarum" pubblicato postumo.

Le leggi del moto di Newton (quello che più comunemente sono note come “tre leggi della dinamica”) sono tuttora alla base della meccanica classica. La prima legge è il principio d’inerzia e afferma che un corpo persevera nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, a meno che sia costretto a mutare tale stato da forze esterne La seconda legge, affermando che l'accelerazione di un corpo è direttamente proporzionale alla forza applicata, permette da un lato, di calcolare istante per istante la posizione e la velocità del corpo quando siano note le condizioni iniziali del moto, dall'altro la definizione di uno dei più importanti concetti della fisica: la massa inerziale. La terza legge afferma che ad ogni azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria.

Il più specifico contributo di Newton alla descrizione delle forze della natura venne dalla legge di gravitazione universale: essa afferma che due corpi si attraggono con una forza direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza; questa legge ha implicazioni vastissime: introduce il concetto di massa gravitazionale, spiega il moto dei pianeti intorno al Sole e degli oggetti all'interno del campo gravitazionale terrestre, ma è anche responsabile del fenomeno del collasso gravitazionale, che porto alla comprensione del fenomeno dei buchi neri. La leggenda che vuole l'idea della gravitazione universale suggeritagli dalla caduta di una mela sembrerebbe fra l'altro autentica.

Tra i suoi numerosissimi studi ricordiamo il riconoscimento della luce bianca come risultato della sovrapposizione di tutti i colori dello spettro, la teoria della propagazione della luce e l’introduzione del calcolo differenziale e integrale; a lui si deve anche la comprensione del fenomeno delle maree e della precessione degli equinozi.
Le leggi di Keplero sul moto planetario e la teoria di Galileo sulla caduta dei gravi vennero entrambe confermate e riconosciute come conseguenze del secondo principio della dinamica di Newton e della sua legge di gravitazione universale.

Curiosità: nella sua tomba nell'abbazia di Westminster si trova questo epitaffio: "Sibi gratulentur mortales tale tantumque exstitisse humani generis decus" (si rallegrino i mortali perché è esistito un tale e così grande onore del genere umano).

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