mercoledì 8 ottobre 2008

GALILEO GALILEI (1564 1642)

Può essere considerato uno dei più grandi scienziati della storia moderna e ideatore del metodo scientifico.
La prima sua fondamentale scoperta avvenne osservando l'oscillazione di una lampada; scopre così la legge dell'isocronismo del pendolo per piccole oscillazioni: pendoli di uguale lunghezza compiono oscillazioni in tempi uguali indipendentemente dalla loro ampiezza.
La grande novità che introduce Galileo è appunto quella di rivolgere il cannocchiale (forse non inventato proprio da lui, ma certamente modificato e migliorato) verso il cielo ed iniziare le prime osservazioni sistematiche non più ad occhio nudo.
Inizialmente assertore della teoria aristotelico – tolemaica, si convince della teoria copernicana grazie a queste sue clamorose scoperte:
- le macchie sulla Luna sono ombre proiettate dai monti (dei quali calcola l'altezza);
- le quattro 'lune' di Giove, fatto che mostra che non solo la Terra può essere centro di moti circolari;
- la via lattea è costituita da un'infinità di stelle;
- l'anello di Saturno;
- le fasi di Venere che mostrano che questo pianeta “potrebbe” ruotare intorno al Sole;
- i pianeti sono per loro natura oscuri in quanto ricevono luce dal Sole;
- le macchie solari.

La sua opera più importante e più nota è il “Dialogo sopra i due Massimi Sistemi del mondo Tolemaico e Copernicano”. Oltre ad essere una grande opera di divulgazione scientifica, getta le basi della nuova fisica mediante la distruzione del vecchio impianto aristotelico. Essa è impostata come un dialogo, appunto, tra tre interlocutori: Salviati è il maestro che fa da portatore del nuovo, Sagredo è persona colta e libero pensatore in grado di cambiare il giudizio, Simplicio è un dogmatico aristotelico.
Naturalmente Galileo sa bene che, dalla Terra, gli è impossibile mostrare che è quest'ultima a girare intorno al Sole. Egli aggira la difficoltà muovendosi su due direttrici di fondo: da una parte il "principio d'inerzia" e dall'altra il "principio di relatività".
E da qui che comincia a nascere la necessità della nuova fisica copernicana a scapito di quella aristotelica.

Proprio in difesa della tradizione aristotelico-tolemaica, Galileo viene condannato dalla chiesa inquisitrice dell’epoca ed è costretto all'abiura, cioè alla pubblica rinuncia e sconfessione delle sue idee. Questo doloroso episodio avrebbe fatto nascere la leggenda di un Galileo che, una volta alzatosi in piedi dopo l’abiura, colpì la terra e mormorò: “Eppur si muove!”

Verso la fine della sua vita, quando era già completamente cieco, pubblicò un altro suo importantissimo scritto: “Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze”; in esso tratta le leggi del moto e la struttura della materia.

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